Carissimi degustatori di te ho ricevuto questo indignato commento sullo sceneggiato italiano di NeroWolfe che vi riporto:
Cara Thea. Sei proprio convinta che sia meglio Roma in grande che una poco credibile New York ? Io no. Trovo che si è snaturato il personaggio e il mondo che lo circonda. Tralasciamo pure la questione dei baffi di Nero Wolfe, ma che ne è dell’Archie Goodwin pimpante e ironico ? Questo è cupo e tetro. Il commissario che dovrebbe essere l’equivalente dell’ispettore Kramer è una caricatura. Mi sono procurata i dvd del Nero Wolfe di Buazzelli che è tutto un altro vedere, e con Paolo Ferrari che fa il vero Archie ! Erano girati in bianco e nero. Perchè invece di buttare via dei soldi a fare della cose nuove molto criticabili non si è pensato a ricolorare quei dieci piccoli capolavori ? Oramai la qualità della ricolorazione è eccellente e si rispetterebbe il grande personaggio di Rex Stout ! Loredana
Il dibattito è aperto!
Cara Thea
non credo che il pubblico di Rex Stout, con qualche simpatica eccezione, sia un frequentatore del web, se mai è un frequentatore di e-bay dove non ci sono blog. Anch’io la penso come la Loredana se ti può essere utile.
luciano
Wath a terrible mess!
che disastro!! Rex Stout si sta rivoltando nella tomba. E, se sono ancora vivi, Buazzelli, Ferrari e gli altri eccellenti interpreti dell’ autentico Nero Wolfe televisivo, avranno i capelli ritti per lo spavento.
con le schifezze che ci rifilano, parlo degli sceneggiati italiani tipo elisa ecc o altri, ben venga nero wolfe, almeno siamo dilettati da un’ottima storia
Cara Thea,
ho massimo rispetto per le tue opinioni, però…
Tralasciando il ripugnante substrato politico di Nero Wolfe (pagare dazio aka contributi pubblici al salto della quaglia di Barbareschi), basterebbe volgere lo sguardo appena appena oltremanica per osservare allibiti la drammatica carenza qualitativa che caratterizza il pecoreccio intrattenimento nostrano. Infatti, con identica modalità produttiva (rivisitazione modernista di un classico della letteratura), il servizio pubblico di Sua Maestà ha sfornato mezza dozzina di episodi che per acting, scrittura e invenzioni visive, raggiunge vertici artistici talmente sublimi da provocare brividi stile sindrome di Stendhal. Esatto, sto parlando dello stupendo SHERLOCK della BBC.
In sintesi:
Loro hanno STEVEN MOFFAT.
Noi abbiamo un menestrello canterino con l’hobby della regia (Riccardo Donna).
Loro hanno BENEDICT CUMBERBATCH.
Noi abbiamo un ciccionazzo baffuto che vedrei meglio in un mercato ortofrutticolo di periferia (Pannofino).
Loro hanno MARTIN FREEMAN.
Noi abbiamo un nobilastro da strapazzo più a suo agio con il gossip che con Stanislavskij (Sermonti).
Conclusione: parafrasando un soggetto molto in voga in questi giorni, Nero Wolfe si sta liquefacendo in una gigantesca, unica, spettacolare diarrea televisiva.
Un forte abbraccio.
con questi paragoni mi fai piangere dalla disperazione!! Ma consoliamoci il primo Camilleri/Montalbano non è male
Credo che la rivisitazione con Pannofino sia frutto dei tempi. Io ho i dvd di Buazzelli e con amici (pochi) abbiamo fatto delle serate “nero wolfe” con cena e due o tre episofi su grande schermo. Analizzando serenamente l’età media era di 50 anni, mio figlio 16enne è passato ha buttato un occhio ed ha tirato dritto (e non è del tutto stordito). Il colorare gli episodi secondo me non avrebbe portato un grosso beneficio in termini di pubblico (almeno non abastanza da giustificare la spesa) altresì infastidendo i puristi del genere. Io lo dichiaro apertamente li preferisco così e mi piacciono piùdi quelli appena usciti ma allo stesso tempo apprezzo, pur con i loro limiti di aderenza al personaggio, anche quelli nuovi. Realizzare qualcosa aderente all’originale avrebbe, sempre secondo me, prodotto qualcosa di commercilamente poco appetibile.