Io auspico che Max voglia essere ospite fisso del mio sito, o almeno frequentemente. Lascio subito a lui la parola.
C’è una domanda che mi viene ripetuta frequentemente ed è questa :
Per le edizioni di Kriminal e Satanik della Mondadori hai curato tu la presentazione mentre hai lasciato ad altri quelle di Alan Ford. Perché?
La risposta è molto semplice. Mentre per Alan Ford ci sono molte testimonianze attive, i lettori e quindi possibili analisti di Kriminal e Satanik si sono diluiti nel tempo e io sono tra i pochi che conosca tutto quanto è accaduto intorno avendo partecipato quale protagonista.
Per Alan Ford io avevo puntato su un bravo giornalista, grosso e acuto critico, buon conoscitore del personaggio e anche della lingua italiana che non guasta mai.Parlo di Paolo Ferriani. Purtroppo gravi problemi di salute gli hanno impedito di assumersi l’onere, limitandosi a qualche contributo per Kriminal e Satanik.
La seconda scelta era su un mio caro amico d’infanzia, che si muove nel mondo della borsa, grosso conoscitore del personaggio. Il suo nome è piuttosto noto nel mondo dell’economia e gli suggerii di usare uno pseudonimo. Tentennò poi, a malincuore fu costretto a declinare l’invito perché un impegno settimanale era troppo gravoso per lui già oberato da altri impegni.
Come terza opzione rimaneva il mondo della fanzine e lo presi in considerazione con molta perplessità. Io non stravedo per i fanzinari e credo che la stima sia ricambiata. Ma non faccio di tutta erba un fascio. Ci sono i buoni e i cattivi come in qualsiasi consesso. I fanzinari cattivi lo sono proprio davvero. Ottusi, ignorantelli, presuntuosi e insolenti. Non sanno praticamente niente della complessità del mondo editoriale e sparano pareri e critiche solo per il gusto di farle, e pensano che il mondo ruoti intorno a loro e che i piaceri della vita si esauriscano col e nel computer. Per fortuna sono una minoranza.
Poi ci sono i fanzinari bravi, attenti, analitici, anche se talvolta un po’ troppo pettegoli, ossessionati dal trovare sempre a chi si è ispirato l’autore di turno. A furia di scavare finiranno ad Adamo ed Eva. Come tradizione ci insegna, tutto incominciò da loro. Scelsi quindi Moreno Burattini, simpatico sceneggiatore con competenza editoriale visto che lavora da anni in una importante casa editrice. Ha collaborato per circa un’ottantina e forse più numeri settimanali, lavoro improbo che l’ha stressato, dando comunque sempre uno standard di buon livello col suo stile di scrittura molto didascalico. L’altro fanzinaro è Francesco Manetti, di stile completamente diverso, arioso e pimpante, gradevole e arguto. È quello che attualmente conduce la presentazione dei numeri di Alan Ford Story. Prima del passaggio di consegne ci fu un buco di dieci settimane che riempii chiedendo a Thea Valenti se voleva occuparsene lei. A Thea avevo affidato la prefazione del volume di “Robespierre” nella serie Mondadori “I Maestri del Fumetto” perché conosceva tutto quanto era accaduto ai tempi della Corno Fece un eccellente lavoro ma aveva avuto un certo tempo per farlo. Qui invece si trattava di dieci pezzi settimanali e la cosa mi preoccupava un po’. Invece, con mia gioiosa sorpresa scrisse dieci pezzi eccellenti molto apprezzati dai lettori che hanno espresso il loro compiacimento con gradevoli email. Thea ha ottenuto un numero considerevole di attestazioni scritte. Visto che le donne non sono molto ben viste quando scrivono di fumetti direi che è stato un avvenimento eccezionale. Cum magno gaudio.
Max Bunker